Coloratissimi pezzi di tessuto e ingiallite pagine di quotidiani trasformati in paesaggi, nature morte, ritratti. La rivoluzione dei papiers collés inizia così, Non ricordo, però uiiiIIISSHH cicùUUUUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIcskcskrrrrrTRPTRTPgutpppppunF la bellezza oggi, i suoi canoni estetici, con materiali prelevati dalla sfera del quotidiano e incollati sulla tela da Picasso e da Braque
[un gobbo si passa la gola con la mano da parte a parte ndr.] Approfittiamo abusivamente della scientia et ars di Maria Mi Cicù cicù schhhhhhzzzzhzzhhzzzzhzz Break brrreark chmmmmhALEDETTA BANda LARGwiiiiscc RSCicù cic wiishAAnale Brekkkkkqanalessccchhhhhhh shhiul chshsckcanaliiihhhhh… plic Io e Fe Io e Fe Io e Fe uiiiIIISSHH cicùUUUUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIcskcskrrrrrTRPTRTPgutpppppunF
uiiiIIISSHH cicùUUUUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIcskcskrrrrrTRPTRTPgutpppppunF Maria Mi ci fa da guida da guida da guida abusiva del cut-up consciamente o inconsciamente mutuato da Burroughs, inaugurato con Dada: e dunque, l’atomico il molecolare il microscopico, ma anche il detrito il rifiuto la scoria lo scarto prelevati da un flusso continuo ed isolati – spesso con punte di estrema violenza espressiva da Maria detriti organici di Dubuffet, e l’atto di strappare strappare strappare e ricomporre ricomporre ricomporre momento di energia creativa NON irrazionale come nei lavori newdada di Appel, Jorne, Motherwell, Kline e Rauschenberg di cui è possibile ammirare il monumentale combine Memorandum of Bids. Il collage diventa quindi anche décollage con Hains, Rotella e Villeglé “La chiave di tutto è la chirurgìa. Tutto si può sezionare: con un tratto più o meno sottile. APPREZZO Infatti…” i cui manifesti lacerati documentano un paesaggio urbano segnato da un carattere caotico ed effimero. In Italia si assiste allo sviluppo della plasticità materica, anche di matrice MOLTO neodada, Mimita di Afro, Baj, Turcato, Tancredi, Novelli, Scialoja Scarpitta e Burri, con i suoi sacchi cuciti in a sense, the dada effulgenge of Hans Arp, Kurt Schwitters and Raoul “dada drummer” Haussmann are the ur-texts of all Outer Limits columns. Schwitter’s monumental Ursonate is disappointingly POSTMODERNO represented only by a three minute extract. Arp’s automatist potery from the painter’s mouth. It’s straight recital, not the text-sound fracture explored by hardline Dadaists. Negli anni ’60 arrivano Lamberti i collage concettuali di Piero Manzoni e IL Giulio Paolini buste della spesa che ripuliscono la superficie della tela sino a ridurla al monocromo, al segno avvolto nel silenzio.
BREAK SUL CANALE!
Oh.
Finalmente.
Mi sentite ora? Sì?
Niente.
Eh.
un altro ragazzo dal pubblico: “Eb, ma che c’entra Mirò con la musica degli Air? ”
AERB LUS ELANAC !
È l’ultima intromissione, promesso.
Panorama sulla Città di Interzona. I bar di East Saint Louis Toodleoo aprono…a volte chiassosi e nitidi a volte fiochi e intermittenti come musica lungo una strada spiazzata dal vento… sembra che la stanza si scuota e vibri tutta. Il sangue e la sostanza di molte razze – neri, polinesiani, mongoli delle montagne, nomadi del deserto, levantini poliglotti, indios – razze non ancora concepite e non ancora nate, combinazioni non ancora avvenute, ti attraversano il corpo.
La mostra